Per farla breve, non c’è molto da dire da fare. C’è da essere. Essere umani. Che poi cosa significa? Tutta qui la differenza. Dire ed essere quello che significa per noi. Nominare il nostro essere e poi essere di conseguenza. Nominarlo davvero. Non per convenienza o per ben apparire. Chi sono? Da dove vengo, dove voglio andare? In che modo ci voglio andare. Mi rendo conto che a tutto ciò sottende “il movimento”. Ed io lo chiamo tempo. Lo chiamo una mano che ne prende un’altra mentre sta morendo, mentre non riconosce più il senso del proprio respirare. E ti chiama angelo. Ed io non lo sono. Per nulla. Ma alla richiesta di aiuto, vitale, di senso, di esistenza non posso che rispondere “eccomi”. E alla domanda “sono forse io il custode di mio fratello?” la risposta è sempre la stessa: SI.

  1. per farla breve, siamo angeli grigi
    ml

  2. Nominare il nostro essere e poi esserlo di conseguenza.

    Semplice, no?

  3. La convenienza ? il ben apparire? Niente di più stupido e vuoto. Essere, fino in fondo. Tutto il resto non conta. Grazie. Un caro abbraccio. Isabella

    • “Perseide”
    • 2 settembre 2017

    Nel dolore nella gioia nella sofferenza dell’abbandono in ogni contesto conta “essere” umani e nobili di cuore. 🦋

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